3 gennaio 2018

Entriamo nel 2018?

Siore e siori,
eccoci catapultati nel 2018, che fondamentalmente non é nulla di esclatante ma alla gente piace così tanto fare propositi e spropositi...che guai a sminuire l'entrata nel nuovo anno di turno.
Che anno é stato? Il mio anno "egoista".
Detto in modo spicciolo: ho pensato a me.
Palestra, alimentazione, cura personale e occupazioni varie che non per forza prevedevano gente. Frequentazioni, ma nessuna in particolare.

Diciamo che..non amo particolarmente stare dove sto adesso (in realtà da quache anno), ho definitivamente capito che non è più la città che ricordavo da bambina.
La gente era migliore, tutto era migliore. Gli occhi di una bimba dipingono di bello anche ogni eventuale indecenza...non la notano, forse.
Io, già di mio, noto tutto. Noto troppo (e non vorrei).

Diciamo anche che, dalla gente che conosci, non ti aspetti delle cose...
quelle cose accadono e, più che delusione, diventa rassegnazione.
Sono una che ha imparato fin troppo bene a "passare avanti". Non mi affeziono più agli oggetti, alle case, a feticci, a cose legate a ricordi, a regali ricevuti, a canzoni....no, a canzoni no. A quelle mi affeziono e spero che ciò non cambi.

(SCRIVO A RUOTA LIBERA)

Persino alle persone mi disaffeziono velocemente.
L'ho detto, passo avanti.
Constatazione terribile questa.
Sono una che, o il cuore ce lo mette tutto oppure non ce ne mette affatto.
E in quest'ultimo caso, me ne fotto e sembro stronza...sarà difesa, sarà amore per il tempo (e non volerne perdere), ma in questo 2017 ho dato il meglio di me in quest'arte, se così vogliamo chiamarla.

Ora, vorrei non continuare questa scia.
Vorrei interromperla.
Ma, quando diventi brava in qualcosa, come fai a rinunciarci?
Scegli di farlo, è l'unico modo. Consapevolezza della scelta.

Solo che...
beh, vedremo se mi riesce.
L'anno è appena iniziato.
Buon 2018.


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