21 agosto 2014

Il mio rapporto col cibo, adesso?!

Moltissime/i continuano a chiedermi, dopo tutte queste battaglie...com'è il mio rapporto col cibo adesso?

Domanda complessa.

Per 20 anni mi sono obbligata ed auto-educata a vederlo come qualcosa di "non necessario", una "tentazione che rovina il corpo e la mente", una specie di mostro sempre col fiato sul collo da cui scappare.

O il cibo è "troppo" o è "niente".
O ne mangi troppo (col successivo senso di colpa da assecondare con la liberazione) o non ne mangi affatto.
Quasi non ricordavo più la via di mezzo.

Che il cibo serve a vivere, che ci si può concedere uno sfizio, che si mangia in modo diverso in base alle stagioni, erano concetti per me...assurdi: non serve a vivere ma sporca la persona, non ci si concede "uno" sfizio, ma a quel punto...se ti fai una concessione, ti sfondi di tutto quello che ti piace e per ultimo: non conta se fa caldo o freddo o se è mattina o notte, se ti sfondi ti sfondi comunque e se digiuni, digiuni comunque.

Persino con l'acqua avevo dei problemi. Bere tanto per sentirmi..sazia?..Il senso di gonfiore dell'acqua mi dava la sensazione di aver mangiato. Mi liberavo anche da quella e stavo qualche giorno a morire (letteralmente) di sete.

Dopo 20anni  in questo modo...beh, non è facile recuperare un rapporto che si possa definire "normale". Di certo non vedo e forse non vedrò mai, il cibo, come lo vede una persona che mai ha avuto alcun tipo di d.c.a.

QUINDI, ADESSO:
- Ho molta difficoltà con i dolci, moltissima. Anche alle feste in cui c'è la famosa torta finale..io dico sempre e comunque no.
- Ho difficoltà a mangiare con altre persone, con mio padre avevo imparato un po a non pensarci, ma in genere non riesco...e certo, vivere da sola non aiuta in questo!!
- Non mangio mai al ristorante, tranne rarissime volte.
- Non prendo gelati con gli amici o la pizza fuori. Tendo sempre e comunque a dire che "non ho fame" o che "ho già mangiato". Sono abitudini davvero dure da togliere, perchè comunque pensi che non siano...nocive, solo un po "antipatiche socialmente", ma non nuocciono a nessuno.
- Non farei mai il bis di qualcosa che mi è piaciuto. La mia mente mi concede a fatica di mangiare più degli altri in un a qualsiasi situazione sociale.
- Divento tesa se, una serata fuori, si trasforma in una serata al "tavolo" di un locale o ristorante: l'idea di mangiare e stare seduti e poi in auto fino a casa mi fa sentire "scomodamente piena".

Queste sono le piccole e radicate molle che mi scattano in testa, sempre, anche ora. Sono quegli angoli da spuntare, davvero difficili da togliere. Ma, coi miei tempi (perchè il risultato sia durevole!), sto facendo il possibile per affrontarle e superarle.
Kisses.

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